CALOGERO RESTIVO
Ho inventato il mare
Ho inventato il mare un giorno di pieno inverno in cui anche il cielo era nebbia che tutto
copriva e annullava. Scomparse le torri del Castello. Al di là dei tetti di tegole di creta
cotta al sole non si intravedevano sponde non si udivano versi di gabbiani. Era un mare
ampio comprendeva anche le montagne armigeri senza armi che sempre custodivano
il paese. Profondo era quel mare e senza sponde non v'erano marinai a tentare carezze
di remo a rabbonirlo. Silenzioso e bonario come gatto che finge col topo le fuse che
all'improvviso attacca ed uccide senza crudeltà senza rimorso. Ed in quel mare senza
fondo mi immersi solitario e coraggioso come cavaliere antico per raggiungere paesi
lontani ed incontrare gente altra per costumi e per lingua e conversare come vecchi
amici del tempo che verrà e dei raccolti sperati ma incerti. S'è sciolto quel mare d'ansia
sotto il sole come pupazzo di neve quando dal deserto soffia lo Scirocco.
Da "Poesie di volti e memorie" di Calogero Restivo Prova d'Autore Editore Catania
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